mercoledì, 24 Aprile 2024

Eventi e discoteche, Claudio Corna (SILS): “Ripartenza? Deve essere seria…”

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Artista, deejay di riferimento per l’Abruzzo e non solo: Claudio Corna, infatti, è il referente regionale Abruzzo e Molise del Sindacato Italiano Lavoratori Spettacolo (SILS). La persona giusta, dunque, con la quale affrontare lo spinoso capitolo delle chiusure che il Governo Draghi ha imposto al mondo dei locali danzanti, con speciale (e doloroso) riferimento al periodo natalizio. Il decreto del 23 dicembre, infatti, impedisce di lavorare a discoteche ed attività da ballo fino al prossimo 31 gennaio: decisione, questa, che ha eliminato ogni le possibilità di realizzazione degli importanti eventi del Capodanno.

Sul punto, ancora dolente per la categoria, Claudio Corna è stato chiaro: “Noi lavoratori del mondo dello spettacolo non siamo critici sulla materia: è solo il metodo che non ci è andato giù. Nessuno nega l’innalzamento dei contagi a dicembre, ma non è possibile emanare un decreto, senza avvisare le categorie, nella notte tra il 23 ed il 24 dicembre. Tutti i proprietari dei locali avevano già investito soldi e risorse per riempire le cambuse con il bevarage, avevano preso impegni con i lavoratori e, soprattutto, sottoscritto contratti con gli ospiti per la notte di Capodanno. Uno stop del genere sarebbe potuto essere decretato già 15 giorni prima, i contagi si erano già alzati: si sarebbe evitato di far gettare soldi agli imprenditori, per poi riaprire con più energie economiche in futuro”.  

Per far fronte al momento difficile, diverse sono state le proposte da parte del mondo dello spettacolo: “Il SILS, di concerto con altre associazioni di categoria, ha inviato al Governo Draghi una proposta di ristori non una tantum ma mensile, valevole per tutti i lavoratori dello spettacolo fermati dal decreto” ha illustrato Corna “Siamo stati i primi ad essere fermati, siamo ripartiti per ultimi e siamo stati ancora una volta bloccati, solo noi, a dicembre: abbiamo dunque chiesto un ristoro di 1.000 € al mese. Ovviamente, per averlo serve rientrare in determinati requisiti legati al proprio inquadramento: o la partita Iva da lavoratore autonomo, con il codice ATECO legato al mondo artistico o dell’organizzazione di eventi, o il contratto da lavoratore subordinato con un locale da ballo e/o una discoteca, per un periodo da settembre a dicembre 2021 con 5 agibilità ENPAS firmate. Se questa proposta dovesse venire accolta dal Governo, sarebbe una svolta clamorosa”.

Le prospettive, in ottica di una ripartenza, sono ovviamente legate alla fine delle restrizioni: “In due anni di pandemia, il nostro mondo ha lavorato sei mesi in totale, di fatto nelle estati” ha spiegato ancora Corna “Il lavoro che ci è stato consentito di fare durante la pandemia è stato utile ai titolari soltanto per recuperare gli incassi perduti nei blocchi, idem dicasi per i lavoratori che hanno ripreso solo una parte del denaro perso durante le attività. La ripartenza, se ci deve essere, deve essere seria: senza ulteriori blocchi, in grado di non far fermare più il mondo del divertimento. Con le terze dosi e la bella stagione, speriamo che il virus si trasformi in un fenomeno endemico, e non più pandemico, legato principalmente alla stagionalità come l’influenza che tutti conosciamo. Il nostro mondo deve ricominciare a lavorare come si deve!”. 

Fonte foto: Supporter Beach

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